giovedì 23 dicembre 2010
venerdì 10 dicembre 2010
Aversa per Garibaldi
Domenica 12 dicembre l'associazione “Gioventù Aversana” allestirà uno stand in piazza Municipio, ad Aversa, per raccogliere firme in favore della petizione popolare “Aversa per Garibaldi”, avente come obbiettivo la realizzazione, in occasione del 150° anniversario dell'Unità Nazionale, di un monumento dedicato all'Eroe dei due mondi ed ai volontari garibaldini. L'associazione vuole in tal modo coinvolgere la cittadinanza nell'opera di valorizzazione della memorie risorgimentali, trasmettendo la gioia e l'orgoglio per il compimento dell'Unità e per i 150 anni di storia italiana.
venerdì 22 ottobre 2010
Celebrata l’epopea garibaldina ad Aversa
Nel corso della recente manifestazione “Aversa città d’arte”, l’associazione culturale Gioventù Aversana ha preso parte alle commemorazioni garibaldine svoltesi nella città normanna su impulso della amministrazione comunale e della locale sezione dell’Associazione Nazionale del Fante. L’associazione Gioventù Aversana ha voluto così testimoniare il grande attaccamento alla tradizione risorgimentale e l’impegno per la preservazione della memoria delle gesta garibaldine nell’ottica della valorizzazione della identità nazionale, temi che sono al centro delle attività dei giovani membri del gruppo. Nel corso della rassegna culturale è stato promosso un convegno sulla figura dell’Eroe dei due Mondi che ha visto una massiccia partecipazione della cittadinanza che, nonostante un tempo inclemente, nella serata del 17 ottobre ha presenziato con interesse allo spettacolo itinerante snodatosi per le vie cittadine ispirato alle vicende dei garibaldini nella città di Aversa, ben recitato dalla compagnia teatrale KAOSTEATRO. Culmine delle iniziative è stata la deposizione d’una corona floreale presso la lapide che ricorda i combattimenti sostenuti dai volontari garibaldini contro il presidio borbonico nel centro storico della città negli ultimi mesi del 1860, poco prima della Battaglia del Volturno. Il sito, attualmente adibito ad abitazione privata, nei pressi di piazza Santulli, è conservato con premura dagli abitanti della zona. Alla commemorazione hanno dato un fattivo contributo i giovani dell’associazione Gioventù Aversana nella convinzione della grande attualità del tema dell’unità nazionale e della fattiva dimostrazione del senso di civica di appartenenza alla comunità italiana, che merita il massimo risalto in previsione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell’unità. È da intendersi questa come la prima d’una serie di iniziative che saranno promosse da Gioventù Aversana per sensibilizzare i nostri concittadini nella ricorrenza del Risorgimento alle tematiche dell’identità nazionale, ed anche per ricordare il contributo dato dalla nostra terra alla grande epopea delle Camicie Rosse, che nella nostra città reclutarono volontari e reperirono equipaggiamenti ed aiuti economici per poter concludere vittoriosamente con la grande Battaglia del Volturno l’opera di redenzione del meridione d’Italia. Un’opera di ricordo di ideale continuità più che mai doverosa, laddove istinti egoistici e campanilistici rischiano di spezzare la realtà, faticosamente costruita dai nostri padri, dell’Italia indipendente e unita.
sabato 25 settembre 2010
Inaugurato il Centro RVMON
Sabato 18 settembre l'associazione Gioventù Aversana in collaborazione con giovani della città e dell'agro ha inaugurato ad Aversa il -Centro Culturale RVMON-, nuovo punto di aggregazione e di confronto per le giovani generazioni e strumento di avvicinamento ed apertura al territorio per quanti vogliano adoperarsi per la propria comunità. Il centro culturale RVMON, dal nome ancestrale di Roma, nasce come prima tappa di un cammino che alcuni ragazzi dell'agro aversano, studenti, lavoratori, volontari nel sociale, hanno intrapreso tempo fa per dare una risposta alle necessità ed alle problematiche della comunità in cui vivono. Aperti a tutti i confronti e a tutte le proposte vogliono dar vita ad una realtà attraverso la quale coinvolgere i propri coetanei e rapportarsi alla cittadinanza.
La sede del centro RVMON si trova in via San Paolo, nei pressi il Duomo, in una zona, quella del centro storico, che aspetta da troppo tempo ormai interventi ed iniziative che valgano a rivitalizzarlo, Gioventù Aversana è pronta a dare anche su questo tema il suo contributo.
La sede del centro RVMON si trova in via San Paolo, nei pressi il Duomo, in una zona, quella del centro storico, che aspetta da troppo tempo ormai interventi ed iniziative che valgano a rivitalizzarlo, Gioventù Aversana è pronta a dare anche su questo tema il suo contributo.
domenica 25 aprile 2010
Onore ai martiri della Repubblica Sociale
Nel 1944, in piena seconda guerra mondiale, decine di giovani volontari della R.S.I. si infiltrarono dietro le linee anglo-americane nell'Italia meridionale per svolgere azioni di sabotaggio contro le truppe straniere e raccogliere informazioni sulle intenzioni dei comandi alleati in collaborazione con i gruppi fascisti clandestini già operanti sul territorio. Moltissimi di questi giovani trovarono la morte dopo la cattura da parte americana, oggi mentre tutti festaggiano una sconfitta noi vogliamo ricordare il loro sacrificio e celebrare un trionfo: il trionfo della volontà!
venerdì 5 marzo 2010
La democrazia non è un timbretto
Una carica di carta bollata sta seppellendo la democrazia italiana, gli strenui difensori del diritto di voto e dell'ordine costituzionale sono impegnati
a dimostrare che un foglio di carta o qualche centilitro di inchiostro valgono più di migliaia di cittadini e delle loro scelte. Una gazzarra senza pari è scoppiata in questi giorni per la presentazione delle liste per le amministrative del 27 e 28 marzo, con le clamorose esclusioni del PDL in Lomberdia e nel Lazio ed altri casi qua e là di bocciature di liste, listini e candidati. Francamente l'esasperato formalismo cui si appella il centrosinistra, per rimediare ad una situazione nazionale che lo vede in netto svantaggio, è inaccettabile, è inaccettabile l'atteggiamente dei radicali, partito dell'1% che pretende d'ergersi a censore del rispetto delle regole laddove altrove invita a disattenderle. E' bene rendersi conto che le leggi e le regole in generale sono poste quali strumenti funzionali al raggiungimento di un obiettivo, e pertanto, qualora la loro rigorosa applicazione dovesse produrre l'effetto opposto a quello voluto, la regola stessa andrebbe disapplicata o quantomento interpretata in modo flessibile. Può essere immaginabile l'esclusione nelle due maggiori città del paese del primo partito italiano? E' davvero necessaria la puntuale e scrupolosa verifica delle firme e delle formalità preliminari, in modo particolare per le liste che magari già detengono la maggioranza locale? E' necessaria una ulteriore prova del seguito elettorale? Meglio tralasciare, del resto, l'incomprensibile meccanismo che costringe alla raccolta di un minimum di firme onde poter presentare la propria candidatura, meccanismo ampolloso ed incompatibile con una reale formula democratica. Il diritto dei cittadini ad esprimere il proprio voto è prioritario rispetto alle formalità previste per esercitarlo, e va tutelato nella sua realizzazione sostanziale al di là di contingenze politiche e velleità burocratiche da imbrattacarte.
E' paradossale poi il caso della lista Forza Nuova, bocciata nel Lazio perchè la grande presenza femminile tra lista e listino "discrimina" il sesso maschile, altra schizzofrenia di un sistema sedicente democratico, preoccupato solo di difendere sé stesso. La Democrazia è altro, è volontà popolare, è sovranità dei gruppi organizzati di cittadini che si realizza in una idea in perenne divenire.
sabato 13 febbraio 2010
Addio a Pio Filippani Ronconi
tratto da "Rinascita", Matteo Mascio
All'eta di ottantanove anni si è spento a Roma il professor Pio Filippani Ronconi, orientalista di fama internazionale. Nato da una famiglia della classe patrizia romana fu inghiottito dagli avvenimenti della guerra civile spagnola dopo la fucilazione della madre ad opera delle milizie repubblicane. Allo scoppio della seconda guerra mondiale si arruolò tra gli “Arditi” e dopo l'8 settembre 1943 aderì alla Repubblica Sociale Italiana come volontario nel battaglione “Degli Oddi” della “Legione SS Italiana”, meritandosi una Croce di Ferro di II classe germanica per le sue gesta durante i combattimenti nella battaglia per la difesa di Nettuno. Occasione nella quale gli italiani arruolati tra le fila delle formazioni tedesche dimostrarono il loro valore ritardando l'avanza degli eserciti alleati, sforzo che non passò inosservato e consentì ai legionari di fregiarsi delle rune SS sul classico sfondo nero, una concessione del Comando tedesco che li integrò ufficialmente nelle Waffen SS, le armate internazionali che prestarono servizio al fianco della Wehrmacht. Un apporto per nulla marginale che si rivelò fondamentale su molti teatri, specie sul finire della guerra. Furono infatti gli “stranieri” a difendere una Berlino stretta nella morsa dell'Armata rossa.
L'esperienza nelle SS fu sempre ricordata in modo mesto da Ronconi, senza nostalgia o fanatismo. In occasione di un'intervista spiegò che la sua era stata una scelta quasi obbligata, per lui, patrizio romano, era l'unico modo per rispondere al tradimento dell'armistizio e alla fuga del capo delle forze armate – il re Vittorio Emanuele III – tra le braccia di americani ed inglesi. Eppure la sua decisione, dettata da un senso dell'onore profondamente radicato, costò cara a Ronconi. Il suo passato divenne ad esempio motivo per sospendere sine die la sua collaborazione con la terza pagina del Corriere della sera. Via Solferino non poteva permettersi di ospitare un “nazista” nelle pagine della cultura, anche grazie ad un duro comunicato del Comitato di redazione il professore fu cacciato senza appello. I soliti benpensanti pronti a difendere la libertà di espressione e i valori della democrazia in tutte le loro declinazioni riuscirono ad impedire ad un accademico settantenne di spiegare le usanze dei samurai giapponesi o i riti per celebrare il capodanno lunare nella Cina imperiale. Eppure il suo curriculum avrebbe dovuto impedire che qualcuno potesse solo accennare la minima polemica. L'ex militare fu infatti professore ordinario di Religioni e Filosofie dell’India, professore incaricato di Lingua e Letteratura Sanscrita, già professore straordinario di Dialettologia Iranica, e precedentemente incaricato di Filosofie dell’Estremo Oriente all’Istituto Orientale di Napoli. Fu anche dottore honoris causa di Teologia e Scienze dell’Islam presso l’Università di Teheran (unico occidentale insignito di tale riconoscimento); dottore sempre honoris causa in Filosofia della Storia grazie al riconoscimento dell’Università di Trieste.
Quale docente e storico delle religioni, ha sviluppato ricerche sulle sette gnostiche in India e Tibet e sui movimenti mistici ed eterodossi nell’Islam orientale, specialmente in Persia. Ha indirizzato i propri interessi verso la fenomenologia religiosa, dello Yoga e dello Sciamanesimo, argomenti sui quali ha pubblicato vari scritti. Fra le sue attività, si ricorda la sua partecipazione alla spedizione in Marocco, promossa dalla Fondazione Ludwig Keimer, che portò alla scoperta dell’antica città di Sigilmassa. Nel corso della sua esistenza ci pensò anche la magistratura a mettergli i bastoni tra le ruote. Suo malgrado fu coinvolto nell'inchiesta sulla strage di piazza Fontana per via del suo intervento pronunciato durante il convegno all'hotel Parco dei principi del 1965. Le successive indagini esclusero però qualsiasi forma di coinvolgimento nella pianificazione della cosiddetta “strategia della tensione”. I suoi approfonditi studi sui culti tradizionali lo portarono sicuramente a non temere la morte. Ci piace quindi ricordarlo con un suo motto che testimonia quanto fosse vivido l'ardimento nel suo animo: Viva la muerte!
http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=732
POSSA L'ANIMA SUA RICONGIUNGERSI ALL'ARMONIA DELL'UNIVERSO
All'eta di ottantanove anni si è spento a Roma il professor Pio Filippani Ronconi, orientalista di fama internazionale. Nato da una famiglia della classe patrizia romana fu inghiottito dagli avvenimenti della guerra civile spagnola dopo la fucilazione della madre ad opera delle milizie repubblicane. Allo scoppio della seconda guerra mondiale si arruolò tra gli “Arditi” e dopo l'8 settembre 1943 aderì alla Repubblica Sociale Italiana come volontario nel battaglione “Degli Oddi” della “Legione SS Italiana”, meritandosi una Croce di Ferro di II classe germanica per le sue gesta durante i combattimenti nella battaglia per la difesa di Nettuno. Occasione nella quale gli italiani arruolati tra le fila delle formazioni tedesche dimostrarono il loro valore ritardando l'avanza degli eserciti alleati, sforzo che non passò inosservato e consentì ai legionari di fregiarsi delle rune SS sul classico sfondo nero, una concessione del Comando tedesco che li integrò ufficialmente nelle Waffen SS, le armate internazionali che prestarono servizio al fianco della Wehrmacht. Un apporto per nulla marginale che si rivelò fondamentale su molti teatri, specie sul finire della guerra. Furono infatti gli “stranieri” a difendere una Berlino stretta nella morsa dell'Armata rossa.
L'esperienza nelle SS fu sempre ricordata in modo mesto da Ronconi, senza nostalgia o fanatismo. In occasione di un'intervista spiegò che la sua era stata una scelta quasi obbligata, per lui, patrizio romano, era l'unico modo per rispondere al tradimento dell'armistizio e alla fuga del capo delle forze armate – il re Vittorio Emanuele III – tra le braccia di americani ed inglesi. Eppure la sua decisione, dettata da un senso dell'onore profondamente radicato, costò cara a Ronconi. Il suo passato divenne ad esempio motivo per sospendere sine die la sua collaborazione con la terza pagina del Corriere della sera. Via Solferino non poteva permettersi di ospitare un “nazista” nelle pagine della cultura, anche grazie ad un duro comunicato del Comitato di redazione il professore fu cacciato senza appello. I soliti benpensanti pronti a difendere la libertà di espressione e i valori della democrazia in tutte le loro declinazioni riuscirono ad impedire ad un accademico settantenne di spiegare le usanze dei samurai giapponesi o i riti per celebrare il capodanno lunare nella Cina imperiale. Eppure il suo curriculum avrebbe dovuto impedire che qualcuno potesse solo accennare la minima polemica. L'ex militare fu infatti professore ordinario di Religioni e Filosofie dell’India, professore incaricato di Lingua e Letteratura Sanscrita, già professore straordinario di Dialettologia Iranica, e precedentemente incaricato di Filosofie dell’Estremo Oriente all’Istituto Orientale di Napoli. Fu anche dottore honoris causa di Teologia e Scienze dell’Islam presso l’Università di Teheran (unico occidentale insignito di tale riconoscimento); dottore sempre honoris causa in Filosofia della Storia grazie al riconoscimento dell’Università di Trieste.
Quale docente e storico delle religioni, ha sviluppato ricerche sulle sette gnostiche in India e Tibet e sui movimenti mistici ed eterodossi nell’Islam orientale, specialmente in Persia. Ha indirizzato i propri interessi verso la fenomenologia religiosa, dello Yoga e dello Sciamanesimo, argomenti sui quali ha pubblicato vari scritti. Fra le sue attività, si ricorda la sua partecipazione alla spedizione in Marocco, promossa dalla Fondazione Ludwig Keimer, che portò alla scoperta dell’antica città di Sigilmassa. Nel corso della sua esistenza ci pensò anche la magistratura a mettergli i bastoni tra le ruote. Suo malgrado fu coinvolto nell'inchiesta sulla strage di piazza Fontana per via del suo intervento pronunciato durante il convegno all'hotel Parco dei principi del 1965. Le successive indagini esclusero però qualsiasi forma di coinvolgimento nella pianificazione della cosiddetta “strategia della tensione”. I suoi approfonditi studi sui culti tradizionali lo portarono sicuramente a non temere la morte. Ci piace quindi ricordarlo con un suo motto che testimonia quanto fosse vivido l'ardimento nel suo animo: Viva la muerte!
http://www.rinascita.eu/index.php?action=news&id=732
POSSA L'ANIMA SUA RICONGIUNGERSI ALL'ARMONIA DELL'UNIVERSO
mercoledì 10 febbraio 2010
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