venerdì 23 febbraio 2007

"Polvere sei e polvere ritornerai"



Intenso e carico di eventi questo mercoledi delle ceneri.... cos'è stato questo Proditombolo? Cosa è successo al "Professor"? E' successo l'inevitabile, ancora una volta i residuati democristiani, riclatisi progressisti, inciampano sugli ostacoli di rifondaroli e antagonisti vari. Così come era successo nel 97 e nel 98 la sinistra, la vera sinistra, fa valere il suo peso e smaschera gli equilibrismi e le ipocrisie degli autodefiniti riformisti. E' finito un governo senza idee, senza programma, senza forza, sorretto da una coalizione tenuta insieme solo dall'antiberlusconismo e dal "pericolo delle destre".... mah! "pericolo delle destre": siamo ancora nell'Italia del 2007 oppure no? Sembra un linguaggio più adatto alla Spagna del 1936 che non all'attuale contesto politico; non lamentiamoci poi se qualcuno si sente legittimato a dare inizio alla lotta armata credendosi espressione di una qualche specie di Fronte Popolare, credendo magari che la manifestazione di Vicenza sia una tappa rivoluzionaria. Una coalizione che ha addirittura messo su una fabbrica per dar vita a centinaia di pagine di programma, pagine che però sono state concepite con estrema vaghezza per dar modo a mastelliani, diessini, bertinottiani, disobbedienti, eccettera, di trovare una parvenza di accordo, ma che in fondo ognuno interpreta a modo suo. E così per mesi abbiamo assistito a litigi, rettiffiche, discussioni senza che qualcuno agisse in maniera incisiva sui problemi del paese, ma soprattutto, in questi mesi, l'ala moderata della sedicente maggioranza è stata impegnata più che altro a prendere per i fondelli l'ala radicale ed a tenerla buona con qualche contentino: già da prima delle elezioni si sente sbandierare a gran voce la "discontinuità in politica estera" (traduzione moderata: non cambia niente e facciamo un pò la voce grossa con gli USA; traduzione radicale: via dall'Iraq in venti giorni come Zapatero, via dall'Afghanistan entro l'anno, astensione da ogni intervento militare all'estero), "risanamento dei conti pubblici", ecco un altro grande impegno dell'Unione (mai nome fu meno azzeccato!), oppure ancora "riconoscimento delle coppie di fatto", cosa ne è stato di queste rivoluzioni???Il governo di centro-destra aveva avviato il ritiro dall'Iraq nel settembre 2005 ed aveva assicurato che esso sarebbe terminato entro il 2006 a scaglioni, esattamente ciò che il governo Prodi ha realizzato in continuità con il precedente indirizzo, eppure, se ricordate, a giugno per quasi un mese si è discusso ponderosamente di questa innovativa strategia d'uscita, e cioè continuare a fare ciò che già si faceva. La missione in Afghanistan è stata rifinanziata una prima volta, ed il ministro degli Esteri precisa che ci resteremo punto e basta, salvo assicurare l'immancabile impegno per una conferenza di pace (come se non sapessimo che nel panorama internazionale l'Italia conta come il due di picche!). Poi non si è perso tempo e un nutrito contingente è stato spedito in Libano. Se a questo si aggiunge il fatto che è stata confermata la disponibilità all'ampliamento della base NATO di Vicenza, appare evidente che questa famosa "discontinuità" non c'è mai stata. Le entrate dello Stato aumentano, cresce la produttività, cresce il PIL, l'inflazione resta stabile (ma non eravamo prossimi al collasso???) e per risanare i conti cosa si fa? si aumentano le tasse, ..... giusto! Così si fa! Così quei maledetti ricchi padroni sfruttatori piangeranno anche loro. Coppie di fatto, unioni civili, dove sono andate a finire? Che fine hanno fatto i PACS? Ecco comparire i DICO, molto più annacquati e molto più digeribili.
Un gran da fare hanno avuto allora i vari D'Alema, Fassino, Rutelli, per rassicurare il delusi della falce e martello. Il governo dunque poggiava sul nulla, e lo si sapeva già dal 9 aprile, ed è durato solo fin quando è durato l'entusiasmo, ma che si è sfaldato allorchè hanno provato a governare davvero. Ed ora Prodi bis? No grazie! Non saremmo un paese serio se permettessimo di governarci ad una coalizione che sta insieme solo perchè i "barbari berlusconiani" sono alla porte, ma che è pronta a far saltare tutto al primo soffio di vento. Meglio un governo istituzionale ed elezioni entro 12 mesi, proviamo almeno a salvare l'immagine della Nazione. Voglio concludere questo Requiem per un Fallimento ricordando cosa disse Nanni Moretti al popolo dei girotondi: "Con questi leader non vinceremo mai!"...... è vero, questi non governeranno MAI!!

domenica 11 febbraio 2007

Difendere la Memoria, riscrivere la Storia







Mi sembra appropriato inaugurare questo spazio ricordando che appena ieri si è celebrata la Giornata del Ricordo al fine di preservare la memoria della tragedia degli italiani vittime delle foibe e dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati. Finalmente questo periodo tragico viene ricordato dalla nazione tutta in via ufficiale, dopo essere stato nascosto per un cinquantennio. Cerchiamo allora di inquadrare in breve gli avvenimenti: dopo l'8 settembre del 1943 a seguito della dissoluzione delle FFAA italiane i presidi di frontiera e le truppe di stanza presso i confini orientali si sbandano, si consente così la penetrazione in territorio italiano di formazioni comuniste jugoslave organizzate dal Maresciallo Josip Broz "Tito" le quali assunsero di fatto il controllo di molte aree dell'entroterra triestino e del litorale istriano, questo è il periodo dei primi omicidi che vedono cadere numerosi funzionari pubblici nonchè ufficiali italiani. La mattanza va avanti sino alla fine del '43 quando l'area istriano-giuliana verrà inserita direttamente nei territori difesi dai tedeschi, territori formalmente, ma con notevole ambiguità, facenti parte della Repubblica Sociale Italiana; i morti fra settembre e dicembre '43 sono almeno duemila. Le incursioni delle bande titine fino al termine della guerra non risparmiano i civili italiani, specialmente nelle zone dove operano reparti sloveni, i più organizzati dal punto di vista ideologico-nazionalista che già dall'inizio del '900 avevano elaborato il concetto di "Territorio etnico sloveno" con l'obiettivo di cancellare la forte presenza italiana e le minoranze austro-tedesche. Il culmine degli eccidi, ormai finalizzati ad una vera e propria pulizia etnica, sarà raggiunto nel biennio 1945-'46: nell'aprile '45 l'Esercito jugoslavo occupa (NON "libera" come si ostina ad affermare qualcuno!) Trieste e vi resta per quaranta giorni, quaranta giorni di incubo per i trestini e per tutti gli italiani che temono l'annessione alla Jugoslavia. In seguito Trieste ed il suo circondario verranno affidati all'amministrazione temporanea degli angloamericani fino al 1954, anno in cui sarà ricongiunta alla Madre Patria. Intanto, le bande titine sono rimaste in armi sino al '46 uccidendo e terrorizzando la popolazione italiana, i morti a decine, a migliaia sono uccisi e gettati nelle caratteristiche cavità naturali dei terreni carsici: le Foibe. Alcune stime, arrotondate per difetto, parlano di circa ventimila morti in totale.
Altra storia è quella degli esuli: al termine della seconda guerra mondiale circa centomila italiani abbandonano l'Istria, la Dalmazia, la Venezia Giulia ed il territorio di Fiume per sfuggire alle violenze delle orde slavo-comuniste. Dopo il 1947 molti altri nostri connazionali sono materialmente scacciati dalle loro case per far posto agli slavi; in tutto gli esuli saranno 350.000. Per 50 anni i governi "democratici" hanno oscurato questo orrore, perchè? Forse perchè Tito era un vicino pericoloso che bisognava tenersi buono. Forse perchè, come raccontano alcuni superstiti, gli assassini slavi erano assistititi da guide italiane (compagni, comunisti fedeli alla linea del partito, si sa,... solidarità di classe...)? Forse perchè faceva comodo presentare solo il nazifascismo, con le sue pratiche antisemite, come l'incarnazione di tutti i mali, in fondo i comunisti sono simpatiche canaglie, ma il nazionalismo invece, quello si che è il male assoluto,... i nazionalisti sono brutti, brutti, brutti e anche cattivi!!....
Il presidente Napolitano che oggi parla di "congiura del silenzio" dov'era prima di ascendere alla massima carica dello stato? Cosa diceva? Che la poltrona "quirinalizia" gli abbia fatto di colpo tornare la memoria? Dov'erano e cosa dicevano per mezzo secolo quelli che ora commemorano?
E' ora di preservare la sacra memoria della storia della Patria, è ora di reclamare giustizia, tutti devono aver chiara una cosa: l'Istria è Italia, la Dalmazia è Italia, Fiume è Italia!