lunedì 30 dicembre 2013

Torna in edicola il VARIANTE



Torna nelle edicole aversane IL VARIANTE, il secondo numero speciale del giornale edito dall'associazione Gioventù Aversana sarà disponibile dal 30 dicembre. All'interno, tra gli altri, articoli di Paride Pellegrino, Salvatore de Chiara ed una toccante poesia di Rita Venditto per un progetto editoriale e comunicativo che si rinnova restando fedele alla propria identità. 

lunedì 23 dicembre 2013

Buone Feste!





Il presidente e tutti i soci dell'associazione Gioventù Aversana augurano ai lettori di questo blog un felice Natale ed uno splendido anno nuovo.

domenica 24 novembre 2013

Che fretta c'era?


Tra meno di cinque giorni il senato voterà sulla decadenza di Silvio Berlusconi, concludendo la lunga parabola politica del leader del centrodestra che dovrà così rinunciare al proprio ruolo a seguito della sentenza di colpevolezza sulla vicenda diritti tv Mediaset. Il voto è conseguenza della legge Severino che, approvata a furor di popolo lo scorso anno, sanziona con la decadenza dalle cariche elettive i condannati con pene superiori ai due anni e Berlusconi, condannato in via definitiva a 4 anni per frode fiscale, ricadrebbe sotto le prescrizioni della norma. La vicenda però si incrocia con percorsi paralleli, poichè, se da un lato la difesa del cavaliere sostiene l'incostituzionalità della applicazione retroattiva della Severino per la quale è pendente un ricorso innanzi alla Corte per i Diritti dell'Uomo di Strasburgo, dall'altro, a Berlusconi è già stata comminata una interdizione di due anni dai pubblici uffici quale pena accessoria per la stessa sentenza per frode fiscale sui diritti tv.

Si è allora di fronte ad un assurdo, in base al quale si sta per andare a votare sulla decadenza di un senatore che in ogni caso sarà dichiarato interdetto tra gennaio e febbraio, salvo ulteriori appelli. Ma se l'interdizione porterà autonomamente all'uscita di Silvio Berlusconi dal parlamento non si comprende la fretta che il principale alleato di governo del fu PDL, il Partito Democratico, ha avuto nella gestione dell'intera vicenda. La discussione in giunta per le immunità è stata portata avanti a tamburo battente, senza consentire ritardi, con una calendarizzazione della discussione in aula imposta entro la fine di novembre con la inconsueta modalità del voto palese in luogo di quello segreto. Eppure è evidente il motivo per il quale, senza attendere ulteriori pronunce, senza richiedere pareri agli organi di giustizia europei, il PD e il movimento 5 Stelle si apprestano ad espellere il senatore Berlusconi dal parlamento: il motivo risiede in una sorta di peccato originale di cui, secondo l'elettorato di riferimento democratico e grillino, sarebbe macchiata la storia politica berlusconiana. Egli è da sempre stato considerato "indegno" di sedere tra i banchi del parlamento, il pur ampio consenso elettorale di cui ha sempre goduto è sempre stato considerato spurio, illegittimo, poichè quei voti, sempre secondo la vulgata sinistroide-democratica-travagliana, sono stati ottenuti con le menzogne, con l'appoggio della mafia, con la narcotizzazione e la manipolazione delle coscienze attraverso il controllo dell'informazione e attraverso i modelli propinati dalle sue reti televisive. I voti di Berlusconi sono sempre stati considerati meno degni di essere rappresentati rispetto agli altri, voti senza valore, che facevano dell'esponente di centrodestra un perenne abusivo nell'immaginario dell'elettorato antiberlusconiano. E' dunque una occassione troppo ghiotta per non essere sfruttata, per la prima volta il PD, dopo anni di delusioni, può superare il proprio complesso di frustrazione di fronte al nemico Berlusconi, per la prima volta, dopo tante sconfitte sfuggite di mano quando sembravano già acquisite, la fine del "tiranno" dipende soltanto dal suo voto, senza più attendere le bizze di un popolo che per la dirigenza piddina è ignorante e traviato. Potrà finalmente presentarsi innanzi al suo elettorato brandendo la testa del nemico sconfitto (quello che probabilmente sarà l'unico risultato di questa travagliata e abulica legislatura).

Si realizzerà così il sogno proibito coltivato da due decenni da girotondini, antagonisti, democrats, grillini, viola e arancioni, volenterosi e intellettuali radical chic: la cacciata di Berlusconi. Potranno finalmente festeggiare la "liberazione" e gridare al tiranno imbonitore: "qui i tuoi voti comprati non valgono, fuori da qui razza di malfattore! Noi che siamo legittimati ad essere eletti ti espelliamo e ti additiamo alla pubblica indignazione!"; questa in sostanza è la motivazione di tanta fretta, la pretesa illegittimità originaria della presenza di Berlusconi in parlamento. Nel mentre la finanziaria arriva in aula col suo carico di batoste agli italiani, parlamento e opinione pubblica si accaniranno nel maramaldesco tentativo di uccidere un uomo ormai politicamente finito.

martedì 20 agosto 2013

20 agosto 2013 - 70° anniversario del bombardamento di Aversa


Nei primi tre anni di guerra Aversa, nonostante la presenza di varie infrastrutture di interesse militare, fu immune da bombardamenti, probabilmente anche a causa dell’esistenza sul territorio cittadino dei due vasti complessi sanitari dell’Ospedale Militare Alessandro Mussolini dell’Ospedale Psichiatrico Santa Maria Maddalena. Si diffuse anche la convinzione popolare che la città sarebbe stata risparmiata da attacchi aerei grazie all’intercessione dei parenti del famoso colonnello Stevens di Radio Londra che dimoravamo ad Aversa. Ma purtroppo nessuna protezione, né reale né presunta, fu utile a salvare la città quando nell’estate del 1943, dopo la destituzione di Mussolini, gli anglo-americani tentarono la spallata definitiva sul fronte italiano col duplice intento di fiaccare le residue intenzioni di resistenza da parte dell’Italia e indurre il nuovo governo Badoglio alla capitolazione e di impedire alle forze tedesche sulla penisola, già in ritirata dalla Calabria, di organizzare un efficace dispositivo di difesa. In questo periodo emerse la rilevanza di Aversa nel quadro strategico più ampio che vedeva i tedeschi operare a nord di Napoli per disporre di forze sufficienti sia per la difesa del capoluogo che per contrastare un eventuale sbarco sul litorale Domizio. In questa ottica i due scali ferroviari della città, quello civile e quello merci situato nell’attuale territorio di Gricignano, costituivano un importante snodo per il transito di truppe e materiali tra l’area di Napoli e la linea di resistenza approntata sul Volturno.

Dopo che alcune azioni di bombardamento sui paesi vicini l’avevano soltanto lambita, causando però alcune vittime nel mese di luglio, la prima incursione aerea colpì Aversa nella giornata del 20 agosto del 1943, in una calda giornata di fine estate nella quale gli aversani facevano i conti con le ristrettezze del momento e le incertezze dell’avvenire a meno di un mese dalla fine del regime fascista, a sganciare le bombe, in pieno giorno, furono bombardieri americani del tipo B-17 e B-26 della Northwest African Strategic Air Force un comando aeronautico costituito in Tunisia appositamente per supportare l’invasione dell’Italia. Nella stessa giornata si susseguirono ben tre distinte azioni di bombardamento a partire dalle 11.00 del mattino, nel corso della prima venne centrata la stazione ferroviaria che fu completamente sventrata mentre danni minori interessarono la linea ferroviaria che non fu interrotta ma le bombe causarono l’esplosione di un carico di munizioni allora presente in stazione e la morte di una quarantina di soldati italiani e tedeschi. Le successive incursioni invece interessarono lo scalo merci subito a nord della città, che subì soltanto lievi danni, e la zona del distretto militare che però non fu colpito mentre una bomba centrò la vicina chiesa di San Biagio scoperchiandola ed alcuni ordigni di minore portata caddero non lontano dal duomo provocando solo lievissimi danni. Più ingenti invece i danni riportati dalla sede del Comune e dal macello cittadino, ma fortunatamente furono soltanto due le vittime civili della giornata. Assai diffusi invece i danni alle abitazioni civili: danneggiato seriamente il Molino De Simone, scoperchiati molti tetti tra via Diaz e piazza Vittorio Emanuele III, danni anche al quartiere Savignano. Da quel giorno gli aversani impararono a convivere col terrore delle bombe e la nenia delle sirene antiaeree e riscoprirono le antiche cavità del sottosuolo cittadino che vennero rapidamente riadattate a rifugi ma molti ritennero di fuggire nelle grotte nei dintorni di Napoli per sottrarsi alla furia delle fortezze volanti.

Salvatore de Chiara

martedì 25 giugno 2013

Ad Aversa il Museo Militare


Nasce ad Aversa, grazie alla collaborazione tra l'Associazione Gioventù Aversana, l'Associazione del Fante e l'Amministrazione Comunale il Museo Civico di Storia Militare. Il museo, ospitato nei locali dell'ex Macello, raccoglie la ricca collezione di cimeli e documenti raccolti in oltre sessant'anni dalla gloriosa sezione "Carmine Marino" dei fanti aversani ed espone alcuni prestiti di collezioni private arrivando ad abbracciare un arco temporale che va dall'epoca risorgimentale fino agli anni '80 del XX secolo. L'intero progetto è stato realizzato dai volontari di GA col fondamentale apporto del sindaco Sagliocco che ha garantito la messa a disposizione ed il riattamento degli spazi. Attualmente il curatore è Salvatore de Chiara, giornalista ed esperto di storia militare. Il museo, che sarà inugurato a breve, offre però dal mese di luglio la possibilità di visite sperimentali con aperture straordinarie, per info gioventuaversana@virgilio.it - milit.salva@libero.it 

martedì 26 marzo 2013

Dignità



Tutta l'associazione Gioventù Aversana esprime la massima solidarietà dei suoi iscritti ai fucilieri di marina Girone e Latorre ed alle loro famiglie colpite dal dramma una vicenda tragicomica nella quale, essi soltanto, sono rimasti esempio di dignità a fronte del comportamento inadeguato e buffonesco dei membri del governo italiano.