Mi sembra appropriato inaugurare questo spazio ricordando che appena ieri si è celebrata la Giornata del Ricordo al fine di preservare la memoria della tragedia degli italiani vittime delle foibe e dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati. Finalmente questo periodo tragico viene ricordato dalla nazione tutta in via ufficiale, dopo essere stato nascosto per un cinquantennio. Cerchiamo allora di inquadrare in breve gli avvenimenti: dopo l'8 settembre del 1943 a seguito della dissoluzione delle FFAA italiane i presidi di frontiera e le truppe di stanza presso i confini orientali si sbandano, si consente così la penetrazione in territorio italiano di formazioni comuniste jugoslave organizzate dal Maresciallo Josip Broz "Tito" le quali assunsero di fatto il controllo di molte aree dell'entroterra triestino e del litorale istriano, questo è il periodo dei primi omicidi che vedono cadere numerosi funzionari pubblici nonchè ufficiali italiani. La mattanza va avanti sino alla fine del '43 quando l'area istriano-giuliana verrà inserita direttamente nei territori difesi dai tedeschi, territori formalmente, ma con notevole ambiguità, facenti parte della Repubblica Sociale Italiana; i morti fra settembre e dicembre '43 sono almeno duemila. Le incursioni delle bande titine fino al termine della guerra non risparmiano i civili italiani, specialmente nelle zone dove operano reparti sloveni, i più organizzati dal punto di vista ideologico-nazionalista che già dall'inizio del '900 avevano elaborato il concetto di "Territorio etnico sloveno" con l'obiettivo di cancellare la forte presenza italiana e le minoranze austro-tedesche. Il culmine degli eccidi, ormai finalizzati ad una vera e propria pulizia etnica, sarà raggiunto nel biennio 1945-'46: nell'aprile '45 l'Esercito jugoslavo occupa (NON "libera" come si ostina ad affermare qualcuno!) Trieste e vi resta per quaranta giorni, quaranta giorni di incubo per i trestini e per tutti gli italiani che temono l'annessione alla Jugoslavia. In seguito Trieste ed il suo circondario verranno affidati all'amministrazione temporanea degli angloamericani fino al 1954, anno in cui sarà ricongiunta alla Madre Patria. Intanto, le bande titine sono rimaste in armi sino al '46 uccidendo e terrorizzando la popolazione italiana, i morti a decine, a migliaia sono uccisi e gettati nelle caratteristiche cavità naturali dei terreni carsici: le Foibe. Alcune stime, arrotondate per difetto, parlano di circa ventimila morti in totale.
Altra storia è quella degli esuli: al termine della seconda guerra mondiale circa centomila italiani abbandonano l'Istria, la Dalmazia, la Venezia Giulia ed il territorio di Fiume per sfuggire alle violenze delle orde slavo-comuniste. Dopo il 1947 molti altri nostri connazionali sono materialmente scacciati dalle loro case per far posto agli slavi; in tutto gli esuli saranno 350.000. Per 50 anni i governi "democratici" hanno oscurato questo orrore, perchè? Forse perchè Tito era un vicino pericoloso che bisognava tenersi buono. Forse perchè, come raccontano alcuni superstiti, gli assassini slavi erano assistititi da guide italiane (compagni, comunisti fedeli alla linea del partito, si sa,... solidarità di classe...)? Forse perchè faceva comodo presentare solo il nazifascismo, con le sue pratiche antisemite, come l'incarnazione di tutti i mali, in fondo i comunisti sono simpatiche canaglie, ma il nazionalismo invece, quello si che è il male assoluto,... i nazionalisti sono brutti, brutti, brutti e anche cattivi!!....
Il presidente Napolitano che oggi parla di "congiura del silenzio" dov'era prima di ascendere alla massima carica dello stato? Cosa diceva? Che la poltrona "quirinalizia" gli abbia fatto di colpo tornare la memoria? Dov'erano e cosa dicevano per mezzo secolo quelli che ora commemorano?
E' ora di preservare la sacra memoria della storia della Patria, è ora di reclamare giustizia, tutti devono aver chiara una cosa: l'Istria è Italia, la Dalmazia è Italia, Fiume è Italia!
Altra storia è quella degli esuli: al termine della seconda guerra mondiale circa centomila italiani abbandonano l'Istria, la Dalmazia, la Venezia Giulia ed il territorio di Fiume per sfuggire alle violenze delle orde slavo-comuniste. Dopo il 1947 molti altri nostri connazionali sono materialmente scacciati dalle loro case per far posto agli slavi; in tutto gli esuli saranno 350.000. Per 50 anni i governi "democratici" hanno oscurato questo orrore, perchè? Forse perchè Tito era un vicino pericoloso che bisognava tenersi buono. Forse perchè, come raccontano alcuni superstiti, gli assassini slavi erano assistititi da guide italiane (compagni, comunisti fedeli alla linea del partito, si sa,... solidarità di classe...)? Forse perchè faceva comodo presentare solo il nazifascismo, con le sue pratiche antisemite, come l'incarnazione di tutti i mali, in fondo i comunisti sono simpatiche canaglie, ma il nazionalismo invece, quello si che è il male assoluto,... i nazionalisti sono brutti, brutti, brutti e anche cattivi!!....
Il presidente Napolitano che oggi parla di "congiura del silenzio" dov'era prima di ascendere alla massima carica dello stato? Cosa diceva? Che la poltrona "quirinalizia" gli abbia fatto di colpo tornare la memoria? Dov'erano e cosa dicevano per mezzo secolo quelli che ora commemorano?
E' ora di preservare la sacra memoria della storia della Patria, è ora di reclamare giustizia, tutti devono aver chiara una cosa: l'Istria è Italia, la Dalmazia è Italia, Fiume è Italia!
1 commento:
Caro Salvatore,
innanzitutto in bocca al lupo per il tuo blog,che solo ora sono riuscito a trovare.
Hai cominciato con un argomento a me caro e condivido pienamente la tua analisi storica.
Adesso un pò tutti iniziano a parlare di verità nascoste scomode per molti, soprattutto ai compagni...ma chi,come noi, già da piccoli ha sempre voluto vederci chiaro o, almeno, vedere tutto quello c'era da vedere,continua a porsi la stessa domanda: dove eravate?Perchè avete permesso tale insabbiamento?E forse le risposte le hai già anticipate tu...
LA STORIA CI DARA' RAGIONE
Posta un commento