sabato 1 ottobre 2011

Crisi e agenzie di rating

“Standard & Poor’s taglia rating del debito italiano. L'agenzia ha declassato il debito sovrano a breve e lungo termine portandolo da A+ ad A, e da A-1+ ad A-1. Ritiene che le prospettive di crescita si siano indebolite e che la fragilità della maggioranza di governo sia destinata a continuare.”
La Repubblica, 20 settembre 2011.

Su parte della stampa italiana - specie da parte di Repubblica (quotidiano notoriamente espressione di una fetta consistente di grandi gruppi di potere politici ed economici filo-sionisti) - si sta tentando di far passare il messaggio che le agenzie di rating siano espressione siano espressione di terzietà ed imparzialità, nulla di più falso in realtà. S&P è una società a capitale diffuso, sussidiaria della potentissima casa editrici americana McGraw-Hill (per capirci quella delle guide computer-informatica con cui ci ha assillato il quotidiano di De Benedetti qualche anno fa). Capitale diffuso significa controllo totale da parte degli speculatori privati della finanza mondiale, quelli che di solito fanno affari d’oro quando gli stati sono costretti, sull’orlo della bancarotta, a svendere le proprie partecipazioni e le proprie risorse strategiche. Si ammetta dunque questo quesito: chi è che ha intenzione di tuffarsi a mo‘ di pescecani sull’economia italiana, magari riproponendo una operazione stile 1992? Si dia come risposta: gli speculatori della finanza internazionale privata. Si dia come secondo quesito: chi è che controlla S&P? Risposta: gli speculatori della finanza internazionale privata. A questo punto l’equazione mi sembra risolta.
Chiariamo una volta per tutte cosa sono le agenzie di rating: avete presente quando, tentando di abbordare una ragazza od un ragazzo, siete terribilmente antipatici al suo migliore amico od alla sua migliore amica? Questi tenteranno in ogni modo di screditarvi ed inizieranno a sparlare di voi con chiunque capiti a tiro, magari con l’obiettivo di soffiarvi la conquista. Chiaro? Ecco le agenzie di rating sono questo! Questi pescecani riescono a tuffarsi in silenzio sulla loro preda, cioè la nostra economia, perché siamo tutti troppo occupati ad essere morbosamente interessati alle vicende berlusconiane, puntando il dito esclusivamente contro il fenomeno da baraccone brianzolo. Non è un caso che la famigerata intervista alla escort Terry Nicolò sia venuta fuori proprio in questi giorni. In conclusione, occorre rendersi conto che Berlusconi può essere mandato via solo da noi cittadini. Guai a credere che criminali della peggior specie, a cui i più sanguinari mafiosi sinceramente fanno un baffo, siano improvvisamente diventati nostri grandi alleati nella lotta contro il male – così come invece lasciano intendere alcune fastidiose dichiarazioni dell’establishment del centrosinistra, da Di Pietro a Vendola. Invece, a volte, sembra si stia cadendo nella loro trappola, nella trappola preparata da certe agenzie “compagne”.

Paolo Bordino

Nessun commento: