Celebrati e raccontati i primi cento giorni del governo "salvifico" di Mario Monti hanno finalmente proiettato l'Italia nell'era della serietà e della prosperità...... con qualche sacrificio e un paio di lacrimucce ovviamente! Lo spread che tanto aveva turbato il sonno degli italiani sembra finalmente tornato entro i livelli di guardia così come la spesa pubblica ed è magicamente risalito in ambito internazionale il prestigio italiano, sotto la spinta dell'autorevolezza del professore bocconiano. Eppure questo governo tecnico, con tanti ministri che sgomitano per fare i politici, può godere di un'aura di intoccabilità che mai era andata prima d'ora in dote ad un esecutivo. Una postilla infilata in sordina nella finanziaria prenatalizia rischia di cancellare d'un colpo i giornalisti pubblicisti, ovvero quasi il 75% degli operatori dell'informazione in Italia, ma quasi nessuno se ne è accorto e nessuna vibrante voce di protesta si è levata, come sono lontani i tempi in cui tre quarti del paese si mobilitavano per difendere la libertà di stampa minacciata, ma appunto questa è un'altra epoca, c'è l'Europa che ci chiede riforme, bisogna andare avanti senza tentennamenti e del resto il "Male" è stato abbattuto, Berlusconi, causa d'ogni nefandezza italica non c'è più, mister Monti fa bene, ora comunque si sta meglio di prima, come direbbe il Clarinetto d'un noto romanzo orwelliano "non vorrete mica che torni Jones?". Per questo la ministra dalla lacrima facile, Tatcher-Fornero, può permerttersi di condurre una battaglia caparbia sull'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, può permettersi parole sprezzanti verso i sindacati, quegli stessi sindacati che esattamente nove anni fa portarono in piazza tre milioni di italiani per evitare una analoga riforma, solo nove anni sono trascorsi ma sembrano secoli, ora si fa solo un po' la voce grossa per dovere di firma ma non si progettano né scioperi generali ne adunate colossali, adesso è l'era Monti. Come pure il fumoso decreto "cresci Italia" (pare più una disperata invocazione che un piano vero) che in altri tempi, presentato dal maledetto governo Berlusconi, avrebbe assicurato la crocifissione ai suoi estensori ed oggi invece è invocato da più parti come manna dal cielo. Nell'era Monti anche il conflitto d'interessi non è più un problema, quindi i ministri Clini, Passera e Profumo possono stare tranquilli, loro non vivono ad Arcore, sono piuttosto alti di statura e non tifano Milan, le richieste che giungono dall'UE evidentemente implicano anche di sottacere ed evitare di affrontare la questione, del resto lo stesso Clini può permettersi dichiarazioni possibiliste sull'energia nucleare senza finire massacrato dalla stampa, è il segno dei tempi che cambiano. E deve essere così anche per la spinosa questione dei marò arrestati in India, mi pare di sentire un coro di voci che ripete come un mantra "il governo riferisca in parlamento", però è un coro lontano che non si riferisce all'attualità, è un coro che proviene dal passato, dall'epoca buia del berlusconismo, oggi no, oggi c'è Monti e tutto va bene, intanto i nostri militari rimangono in carcere e la loro sorte resta in bilico. In questa era felice dispiace di essere i soli tristi pessimisti, i soli non toccati dal tocco taumaturgico del prof. Monti, eppure rimaniamo convinti che quest'era di grigiore e sobrietà sia in realtà assai peggiore della precedente.
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