martedì 17 aprile 2007

La Cina è troppo vicina!!!




Rivolta cinese a Milano: tutto un quartiere, con l'appoggio dell'intera comunità in Italia, si solleva contro lo Stato, ed in particolare contro le istituzioni locali. I cinesi si considerano esenti dal rispetto delle leggi, si ribellano a chi tenta di far rispettare regole e legalità, pretendono di essere rispettati da un popolo che stanno distruggendo: lo distruggono con la malavita importata, lo distruggono con le merci contraffatte, lo distruggono con la manodopera a costo zero, lo distruggono con i pericoli sanitari.......... ci DISTRUGGONO! La Cina è un pericolo mortale, un dragone famelico che attacca ogni luogo, ogni settore, ogni persona. Ma il problema più stringente al momento sono i tanti cinesi che vivono in Italia, la minaccia costante che essi rappresentano per la nostra economia, la nostra sicurezza ed oggi anche per l'ordine pubblico; perchè ci si ribella se una vigilessa (non un mastodontico energumeno senza cuore) fa una multa ad un automobilista? Se i cinesi sono incapaci di rispettare le regole, perchè si lamentano quando vengono puniti? Come al solito, da oriente all'Europa, da Palermo ad Aosta si leva "un grido di vibrante protesta" contro la "brutalità" delle nostre forze dell'ordine, che, è bene ricordarlo, sono state aggredite deliberatamente ed erano lì per evitare guai peggiori, come se il male non fosse rappresentato da chi viola la legge, ma da chi, magari energicamente, tenta di riportare l'ordine. Di cosa si lamentano? In Cina si eseguono circa 2000 condanne a morte all'anno, se una cosa come quella accaduta in via Paolo Sarpi fosse accaduta in una qualsiasi strada cinese quei commercianti sarebbero in qualche campo di rieducazione popolare......... invece siamo in Italia, e ci manca poco che gli andiamo a chiedere perdono. Siamo in una trincea, dinanzi a noi il mostro rosso vuole il nostro sangue, ributtiamo questi invasori nel mar Giallo!

2 commenti:

Gabriele ha detto...

Parlare di trincea, di mostro rosso forse è esagerato...ricordare che gli Italiani anche hanno esportato un sistema di criminalità che ha avuto molto successo in tutto il mondo non è da dimenticare, come non sono da dimenticare gli altri Italiani che negli stessi anni con il duro lavoro nelle pizzerie di New York o nelle miniere belghe hanno reso grandi le stesse nazioni che poi sono riuscite a frenare il fenomeno criminale. Essendo in difficoltà per le esigenze primarie chi è che non si batterebbe strenuamente? Noi ormai siamo un popolo "rilassato" e loro sono rampanti, hanno una cultura millenaria come la nostra, sono un grande paese e questo è il momento del loro riscatto...l'unica soluzione, a mio parere, è l'integrazione ed il rispetto, l'unione delle culture e delle esperienze può creare nuove opportunità, l’odio ed il razzismo non ha mai portato ad altissimi risultati

LISANDRO ha detto...

Hai letto solo le ultime due righe?? Ci sono molte altre argomentazioni. I toni sono volutamente caricati perchè la situazione è grave: non si tratta di odio o di razzismo, ma solo di disperato bisogno di difesa. Le aziende italiane sono in difficoltà per la concorrenza spietata dei cinesi..... cinesi che lavorano a ritmi massacranti senza tutela sindacale e senza diritti, mentre i nostri lavoratori fanno la fame perchè le aziende chiudono. E come se non bastasse, quando le forze dell'ordine provano a far rispettare la legge vengono aggredite: questo non è tollerabile! Io non credo nella "integrazione" o, peggio ancora, "unione" culturale, che creano un confuso e pericoloso meticciato, credo piuttosto alla pacifica coesistenza dei popoli, ma, per coesistere, servono delle regole che vanno rispettate. E' vero poi che noi ci siamo rilassati, ma dobbiamo svegliarci!!!! Il loro riscatto non può avvenire a spese degli Italiani.