domenica 13 maggio 2007

Famiglia e famiglie

Essere famiglia è un conto, sentirsi una famiglia è altro. Se si parte da questo semplice concetto sarà più agevole districarsi nel mega-guazzabbuglio di parole spese in questi tempi sull'idea stessa di famiglia. La famiglia è qualcosa di preesistente alla sua regolamentazione, è un termine che, nella Roma antica, indicava l'insieme di persone legate ad uno stesso nucleo parentale, anche in assenza d'un vincolo biologico, infatti della "familia" latina facevano parte anche adottati, servi, ospiti fissi; tutte queste persone aggiungevano, anzi, sovrapponevano, la condizione di "gruppo" di "famiglia" alla loro condizione di individui singoli. Nel diritto italiano si è trasferita questa idea, cioè che il singolo trova una nuova e più articolata collocazione nell'essere membro d'una famiglia, e pertanto, poichè innegabilmente l'ambiente familiare costituisce il fondamentale nucleo sociale ad esso sono garantite particolari tutele e riconosciuti specifici diritti. Ecco, diritti, una specie di parolina magica che tutti usano, il più delle volte a sproposito: esistono diritti della persona e diritti della condizione, vale a dire che alcuni diritti (ad esempio la salute, l'incolumità, la proprietà, la libertà d'espressione) sono garantiti alla persona in quanto tale sin dal momento della nascita, o sin dal momento in cui decide di esercitarli; cosa diversa invece sono i diritti attribuiti alla persona in relazione alla funzione sociale che svolge o al possesso di peculiari requisiti (ad es. l'elettorato attivo può essere esercitato al compimento del 18° anno, l'insufficienza del reddito da' diritto ad agevolazioni fiscali, l'essere magistrato da' il diritto di limitare la libertà personale dei cittadini), che dunque possono essere esercitati soltanto se sussistono determinate condizioni. Sbaglia perciò chi richiede diritti che spettano a chi si trova nella condizione di coniuge pur non essendolo. E' ovvio che vi sia una percezione di famiglia, che cioè un uomo ed una donna, magari con dei figli si sentano e si comportino come una famiglia, ma non lo sono! Giuridicamente non lo sono. Non sono una entità unica innanzi al diritto, sono e restano dei singoli, pur se legati da un vincolo affettivo o biologico, poichè manca loro una sanzione ufficiale che certifichi la rilevanza pubblica di quel vincolo. Chi sceglie una libera convivenza non rappresenta, agli occhi dell'ordinamento, un gruppo, un nucleo, stabile, essi restano singoli individui. Altro discorso per le coppie omosessuali, in quei casi manca, per incontrovertibile condizione naturale, la possibilità di assolvere la funzione principale del matrimonio: la generazione di figli, per cui non ha senso il matrimonio stesso, non ha senso concedere tutele estese ad una unione socialmente inutile. Ciò non vuol dire che non debba essere regolata la condizione delle unioni fra persone dello stesso sesso, ma questa regolamentazione deve avvenire tenendo presente la natura di tali unioni e soparattutto non deve scimmiottare lo schema della famiglia giuridicamente intesa. E' la nostra stessa Costituzione ad affettuare il discrimine, riconoscendo dignità di essere tutelata soltanto alla famiglia fondata sul matrimonio eterosessuale e attribuendo ad essa il ruolo di cellula primigenia della società, intervenendo a modificare scriteriatamente questa cellula si compie un attacco diretto alla nostra società, con conseguenze incontrollabili.

4 commenti:

Germano C. ha detto...

e questi sono i padri della patria...per fortuna che lo dicono gli amici camerati...vai su: http://www.forzanuova.org/mazzini_2.htm
e su:
http://www.forzanuova.org/conoscere_masso_mazzini.html
e ancora:
http://www.forzanuova.org/garibaldi_massone.html

LISANDRO ha detto...

Vabbè, si scopre l'acqua calda dicendo che Mazzini, Garibaldi, e moltissimi altri patrioti risorgimentali erano massoni! D'altra parte tutti i Re d'Italia sabaudi erano affiliati alla libera muratoria, ciò che conta è che queste persone abbiano contribuito a fare l'Italia unita e ben venga se vi ha avuto un ruolo anche la massoneria. L'importante è non finire soffocati nelle spire mortali del potere massonico.

E poi quanti, allora come oggi sono dei "grembiulini":
Giacomo Matteotti, almeno due segretari del PNF Starace e Farinacci..................
per non parlare di Berlusca!!

Germano C. ha detto...

Insomma quei poteri che oggi dirigono la politica internazionale, quei poteri che oggi tu combatti, sono gli stessi che 140 anni fà unirono l'Italia, e per te non significa niente!?

E' stata la giudaico-massoneria inglese a fare l'Italia...non gli italiani...la stessa giudaico-massoneria che continua a governarla...
E tu sei contento???

Mah...forse mi sfugge qualcosa...
A voi!

LISANDRO ha detto...

Dire che sono stati la massoneria ed i potentati giudaici a fare l'Italia è una bugia in mala fede. Bugie a cui possono credere solo quelli che, come te, rivendicano la loro appartenenza al sud ed al regno borbonico a discapito dell'italianità. Grazie a Dio, anzi, per grazia di Dio e volontà della Nazione, il POPOLO ITALIANO ha fatto l'Italia, distruggendo tutto ciò che, pur bello, pur apprezzabile, fosse anti-italiano; poi si sa, nel popolo vi è una significativa presenza di massoni, per cui è normale che molti di essi si ritrovino nell'epopea risorgimentale, specie in un epoca in cui l'essere affiliato alle logge era l'unico modo per essere rivoluzionario. Come ho già detto, quindi, il movimento nazionale italiano si SERVI' anche della massoneria per arrivare al sospirato traguardo dell'Unità. E davanti alla parola Italia ogni idea, ogni appartenenza, ogni campanilismo cessa di esistere: ITALIA.
Oggi invece bisogna impedire che la sinarchia massonico-sionista, porti la nostra Patria lontano da quelle mete che fissarono i patrioti risorgimentali col loro sangue.

VIVA L'ITALIA!